PINO TOR. La vita di Giuseppe Lagonigro è un’avventura incredibile. Come si fa a essere soldato tutta la vita e mettere su tre famiglie, senza mai divorziare o rimanere vedevo? Come si può mettere al mondo cinque figli, e ai primi due far perdere le proprie tracce praticamente per sempre? Lui lo ha fatto. Tra ombre e luci, documenti ingialliti, altri fotocopiati, altri ancora non ancora scovati, la vita di Giuseppe Lagonigro, padre di Maria Michela e Raimond sembra proprio la trama di un romanzo un po’ pirandelliano e un po’ kafkiano. Cose che potevano succedere nell’Europa in guerra del Novecento. E’ venuta alla luce grazie all’ostinazione di uno dei figli abbandonati, quello catalano, che cercava la tomba di papà e ha trovato due famiglie parallele alla sua. Nato a Foggia il 29 agosto del 1915, Giuseppe Lagonigro inizia a lavorare come infermiere. Si sposa regolarmente in chiesa con Domenica nel 1933, ad appena 18 anni.Tre anni dopo, nel 1936, dà alla luce la sua primogenita, Maria Michela, che oggi vive a Pino e ha 75 anni. Il 1936 è anche l’anno in cui lo stato fascista lo chiama sotto le armi. Giuseppe è ribelle, per natura refrattario alle regole. Questi atteggiamenti gli procurano una punizione durissima: viene mandato a combattere come “volontario” nella Guerra di Spagna, ovviamente nelle file dei franchisti. La famiglia, a Foggia, non riceve più notizie. Il 13 marzo del 1937 arriva il lutto. Il governo italiano comunica che è caduto in guerra. Viene stampata un’immaginetta ricordo con fotografia ed estremi. La moglie Domenica gli rimarrà fedele fino alla morte. Perché darlo per morto? Non si sa. Forse ha disertato. C’è un buco nella sua storia. Sta di fatto che lui è vivo e vegeto e non torna in Italia. SE ha disertato, non si sa dove si sia nascosto. Nel frattempo, nell’aprile 1939 Francisco Franco prende definitivamente il potere e in Spagna torna la pace.E proprio quell’anno, con data 19 dicembre, un nuovo documento dice che Lagonigro è vivissimo: è un altro atto di matrimonio. Prende in sposa Mercedes Carreras, che nel 1941 darà al mondo Raimond. Lagonigro è in Spagna, ma probabilmente non simpatizza col regime franchista, anzi. Qualcosa di molto grave gli succede in quell’inizio di anni Quaranta. Qualcosa di così grave, da farlo scappare e mutare addirittura identità: tra il 1941 e il 1945 scappa dalla Spagna ed entra nella Francia occupata dai nazisti, pur di arruolarsi nella Legione Straniera. Il suo diventa De La Ville. Ma non solo: conosce Silvette, che gli darà altri tre figli, pare nati tra gli anni Quaranta e Cinquanta. «Non abbiamo molte informazioni delle vicende francesi, ma lo zio Raimond è appena stato a Nérac , ha conosciuto uno dei tre fratelli e ha promesso di portarci di persona nuovi documenti e la conclusione della storia – spiega la nipote Tiziana Di Tullio – Tutto quel che sappiamo è che è mancato a 51 anni nel 1966 e da qualche anno era stato congedato dalla Legione per motivi di salute». Sono tanti gli interrogativi che rimangono aperti e che potrebbero almeno in parte trovare risposte con la prossima visita di Raimond. Cosa ha spinto un uomo refrattario alle regole come Giuseppe ad arruolarsi nella Legione Straniera? Come ha potuto un uomo sempre in divisa formare altre due famiglie oltre alla sua originaria? Perché non ha mai cercato la moglie e la figlia lasciate quando era poco più che ventenne? «Di certo è stato un uomo astuto per districarsi in una vita del genere – chiude Tiziana Di Tullio – Molto spesso, la guerra e il senso della precarietà portano a compiere azioni impensabili ».
www.corrierechieri.it/art/Lagonigro, l'uomo che visse tre volte
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